L’OMS definisce “l’invecchiamento attivo” come la capacità di invecchiare restando in buona salute, godendo di una buona qualità della vita e sfruttando al meglio il proprio potenziale, fisico, sociale e mentale lungo tutto il corso della vita. In Italia la questione dell’invecchiamento attivo ha trovato spazio in Parlamento grazie alla costituzione di un Intergruppo appositamente dedicato, la cui costituzione è stata annunciata il 28 marzo 2023, durante una conferenza stampa al Senato, dal senatore Ignazio Zullo (Fdl) e dal deputato Paolo Ciani (Pd-Idp), quest’ultimo già impegnato sul tema nel suo precedente incarico di Consigliere della regionale Lazio. Alla base, l’idea che la vecchiaia non vada vista come un momento di declino e isolamento, ma come una fase della vita in cui è possibile continuare a mantenere un ruolo attivo nella società.
Secondo stime recenti, nel 2050 nell’Unione Europea si registrerà una crescita del 70% del numero degli over 65 e del 170% degli over 80. In perfetta coerenza con questo scenario, il trend italiano vedrà, secondo proiezioni dell’Istat, nel 2051 un italiano su tre con più di 64 anni. Consapevole di questi dati, la Commissione Europea ha proclamato il 2012 “Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni” proprio per stimolare l’adozione da parte degli stati membri di politiche volte a prevenire le malattie e garantire il benessere non solo fisico ma anche psicologico e sociale delle persone anziane. Nel corso della conferenza stampa ilSen. Ignazio Zullo, 10ª Commissione Permanente “Affari Sociali, Sanità, Lavoro Pubblico e Privato, Previdenza Sociale” del Senato della Repubblica ha affermato “I Paesi che fanno parte dell’Unione europea dovrebbero creare le condizioni per un tangibile e sano invecchiamento attivo dei suoi abitanti Per questo motivo anche noi che rappresentiamo l’Italia dobbiamo impegnarci affinché vengano concretamente attuate politiche che vadano in questa direzione”.